Questo blog vuole essere di aiuto a genitori ed educatori di ragazzi con disabilità cognitiva e non solo, contiene informazioni e bibliografie relative a materiali, normative e tutto quello che può essere di utilità per poter svolgere percorsi di apprendimento sia per la didattica che per le abilità sociali.
sabato 30 maggio 2020
Divertimento: Un lungo week end idee e consigli per giornate di sole o di pioggia
Sarà un weekend diverso da tutti gli altri: sono cambiate tante cose in questo ultimo periodo , eventi annullati , feste di compleanno rimandate, giochi con gli amici a distanza, ma pian piano stiamo tornando alla normalità anche se ancora ci sono tante regole da rispettare. se le giornate lo permetteranno possiamo fare delle belle passeggiate nella natura o riscoprire qualche angolo della nostra città che ci è sempre passato inosservato. ma vediamo se possiamo consigliarvi qualcosa da fare:
se ti piace la musica puoi ascoltare le tue canzoni preferite e farti preparare una gustosa merenda seguendo le nostre ricette
Utilità: MODALITÀ DI RIPRESA DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE DEL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO
venerdì 29 maggio 2020
Categoria Didattica: Le azioni "Chi - che fa- cosa - dove " in CAA
Attività Creativa: Per stimolare le abilità cognitive e visive
Attività Creativa: il confronto
Utilità: Legge 104, stretta sulle detrazioni per le ristrutturazioni: i chiarimenti delle Entrate
Legge 104, detrazioni per le ristrutturazioni edilizie escluse nel caso di lavori finalizzati alla riduzione dei rumori e alla tinteggiatura delle pareti, anche se necessari per agevolare l'autonomia di un soggetto affetto da autismo. L'Agenzia delle Entrate, con la risposta all'interpello n. 147 del 26 maggio 2020, conferma i requisiti stringenti per l'accesso al bonus.
https://www.informazionefiscale.it/Legge-104-detrazioni-fiscali-ristrutturazioni-autismo-agenzia-delle-entrate
giovedì 28 maggio 2020
Utilità: La mascherina e i guanti
Attività Creative: Stimolare le abilità cognitive
mercoledì 27 maggio 2020
Attività Creativa : Stimolare al confronto
Categoria Didattica: Il Tratto e le figure geometriche
martedì 26 maggio 2020
Utilità: La Rabbia
Bimbi che si arrabbiano, con noi, con i nonni, coi loro coetanei, per un gioco conteso, una richiesta non soddisfatta o semplicemente perché i loro bisogni non sono stati compresi fino in fondo. Il cestino della rabbia può aiutare i genitori a gestire questo stato d’animo.
La rabbia, un’emozione che va riconosciuta
Come tutte le altre emozioni, anche la rabbia non è di per sé positiva o negativa ma i genitori e gli educatori devono aiutare i bambini a viverla meglio e a gestirla. Lo sviluppo emotivo salutare dei figli dipende soprattutto dai genitori, che dovranno affrontare con la massima tranquillità e attraverso il dialogo i problemi di ogni giorno, facendo però capire al bambino che ci sono dei limiti e che le emozioni non devono diventare troppo violente nella loro espressione.
La rabbia è un’emozione importante per i bambini. Soprattutto quando sono molto piccoli, essa è parte integrante del loro percorso di crescita.
In età prescolare, deriva dalla loro incapacità di esprimere emozioni, desideri e bisogni in modo compiuto, o ancora è un sentimento di inadeguatezza di fronte alle richieste che arrivano dal mondo esterno, la difficoltà ad accettare il proprio limite e a rispettare le regole.
Questa dimensione fa parte integrante della prima infanzia, come l’imparare a camminare e a parlare, mostra che il bambino sta scoprendo il proprio io. Gli attacchi d’ira lo aiutano a superare la frustrazione. Non sempre è in grado di riconoscere, descrivere ed esprimere il proprio sentire, ma questa competenza emotiva è un apprendimento educabile ed importantissimo. Dare un nome alle emozioni, trovare uno spazio in cui esprimerle è un’opportunità preziosa per costruire un Io sano, in grado di negoziare e per migliorare la capacità di stare in gruppo
Come insegnare ai bambini a gestire la rabbia
Insegnare ai bambini a riconoscere la rabbia è il primo passo che deve essere compiuto con l’aiuto di genitori ed educatori. Successivamente, questa emozione va isolata ed eliminata in maniera consapevole dal bambino. Quest’ultimo spesso non sa spiegare a parole quello che prova.
Per farsi ascoltare, può essere utile anche l’utilizzo del barattolo della calma, grazie al quale i bambini, incuriositi, si predispongono all’ascolto di ciò che il genitore o l’educatore ha da dire. Il barattolo della calma è utile in quelle occasioni in cui il bambino si sente turbato e ha bisogno di calmarsi.
A cosa serve il cestino della rabbia
Il cestino della rabbia può essere considerato un rituale, un luogo di crescita e di scoperta attraverso il gioco. Può aiutare a liberare e canalizzare le energie, favorendo una rielaborazione interiore degli eventi. Il bambino infatti prima individua l’emozione, poi impara ad isolarla e letteralmente a metterla via, nel cesto.
Ogni volta che prova rabbia, il genitore o l’educatore dovrà invitare il piccolo a mettere nel cestino un disegno o qualcosa, un oggetto, che possa ricordargli l’emozione che sta vivendo in quel momento.
In un secondo tempo, quando si sarà calmato, si dovranno prendere gli oggetti o i disegni per far ricordare e raccontare al bambino come si sia sentito nelle diverse situazioni. In questo modo egli riesce a materializzare la rabbia e a gestirla meglio, perché diventa qualcosa di concreto.
Vediamo dunque come costruirlo con i bambini.
Come realizzare in casa il cestino della rabbia
Prendete una scatola, un cesto, una piccola sacca o un contenitore. oppure realizzatela da voi utilizzando materiali di riciclo,
Chiedete al bambino di decorarlo secondo il proprio gusto, con colori, disegni o adesivi. Una volta realizzato, dovrà essere posizionato in un posto ben visibile della casa. Fate scegliere al bimbo il posto in cui conservarlo, così potrà prenderlo da solo.
Non appena il bambino si arrabbia, il genitore può chiedergli di indirizzare la rabbia verso il cesto, nel modo in cui preferisce.
A questo punto, si chiede al bambino di chiudere la scatola (o il cestino), riporla al suo posto e non pensarci più. Una volta che la rabbia sarà passata e il bambino sarà tornato sereno, si potrà comunicare con lui aiutandolo a capire il motivo che lo ha portato ad arrabbiarsi.
venerdì 22 maggio 2020
Ricetta: Torta in tazza
Divertimento: Se fate una passeggiata
Attività Creativa: Abilità per la percezione visiva
giovedì 21 maggio 2020
Attività Creativa: Costruiamo una barchetta a vapore
Esperimento semplice dove costruisce una barchetta a vapore pop pop fai da te con meno di 10 €
Materiali:
- Lattina
- Candelina
- Cannucce
- Vaschetta polistirolo
- Fil di ferro
Utilità: 21 maggio – Giornata mondiale per la diversità culturale, per il dialogo e lo sviluppo
l 21 maggio si celebra la Giornata mondiale per la diversità culturale, per il dialogo e lo sviluppo.
La Giornata venne proclamata ufficialmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2002, un anno dopo l’adozione, da parte dell’UNESCO, della Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale, con la quale si riconosceva l’importanza della cultura quale strumento per promuovere la prosperità, lo sviluppo sostenibile e la coesistenza pacifica nel mondo.
La Giornata ha l’obiettivo di ricordare la ricchezza della diversità culturale e la sua importanza nel promuovere inclusione, dialogo e sviluppo.
mercoledì 20 maggio 2020
Utilità: Riaperture centri diurni e distanze da osservare - facciamo chiarezza
Un'indicazione che doveva arrivare ben prima, dal momento che in moltissime situazioni era oggettivamente impossibile rispettare il metro di distanza. Il DPCM "Riaperture", pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale lo scrive nero su bianco. E così, la sera della vigilia della riapertura, ecco che all’articolo 9 del DPCM appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, compaiono finalmente le parole che il buon senso, se non la conoscenza stessa del mondo della disabilità, avrebbe voluto leggere due mesi e mezzo fa. «Le persone con disabilità motorie o con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessità di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di assistenza, operanti a qualsiasi titolo, al di sotto della distanza prevista». Come se in questi mesi fosse stata possibile osservarlo quel metro di distanza.
Di disabilità si parla anche all’articolo 3 comma 2, a proposito delle mascherine: sull'intero territorio nazionale «è fatto obbligo» di usare «protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza». Non sono soggetti all'obbligo «i bambini al di sotto dei sei anni, nonche' i soggetti con forme di disabilita' non compatibili con l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti». Per mascherine si intendono «mascherine di comunita', ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilita', forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso».
Utilità: Coronavirus: Decreto Rilancio, cosa cambia per i disabili
Si parte dal primo articolo, al comma 4, dove si legge che “le regioni e le province autonome adottano piani di potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale”. Piani di assistenza territoriale messi in atto con la collaborazione dei medici generali e dei pediatri per fornire un “monitoraggio costante e a un tracciamento precoce dei casi e dei contatti, al fine della relativa identificazione, dell’isolamento e del trattamento precoce”.
Le misure del decreto legge Rilancio che riguardano disabili sono contenute in un paio di articoli. Il numero 9 proroga le ricette dei farmaci di fascia A di 30 giorni e se la ricetta non è stata utilizzata di 60, mentre il numero 10 estende la durata dei piani terapeutici includendo anche ausili e protesi per le persone con disabilità.
L’articolo 75 riguarda i congedi parentali, già previsti dal Cura Italia, che sono prolungati di 15 giorni: quindi diventano 30 e sono fruibili fino al 31 luglio 2020, come si legge nel comma che di fatto modifica gli articoli 23 e 25 relativi ai congedi dei dipendenti: “Per l’anno 2020 a decorrere dal 5 marzo e sino al 31 luglio 2020, e per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a trenta giorni, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto a fruire, ai sensi dei commi 10 e 11, per i figli di età non superiore ai 12 anni, fatto salvo quanto previsto al comma 5, di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione, calcolata secondo quanto previsto dall’articolo 23 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, ad eccezione del comma 2 del medesimo articolo. I suddetti periodi sono coperti da contribuzione figurativa”.
Nello stesso articolo si leggono chiarimenti sul bonus babysitter, il cui valore passa dai 600 ai 1200 euro e potrà anche essere usufruito per “centri estivi e altri servizi integrativi per l’infanzia”. Bonus che passa da 1000 a 2000 euro se i genitori lavorano nel settore sanitario.
L’articolo successivo, il numero 76, disciplina i permessi retribuiti. Aumentano i giorni di permesso previsti già dal Cura Italia e dalla legge 104, per i lavoratori con disabilità o per i lavoratori che assistono persone con disabilità: dodici giorni che si sommano ai sei già concessi e si arriva dunque a una quota di 18 giorni usufruibili nei mesi di maggio e giugno.
L’articolo 77 riguarda, invece, il periodo di sorveglianza riconosciuto ai lavoratori nel settore pubblico e privato in possesso del riconoscimento di disabilità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 104. I lavoratori, cioè, che hanno una condizione di rischio legata a immunodepressione, patologie oncologiche o terapie salvavita. Per loro l’assenza dal posto di lavoro è equiparata a un ricovero ospedaliero e questo periodo viene esteso fino al 31 luglio 2020. A questi lavoratori viene richiesto, nel caso abbiano una grave disabilità: un verbale di handicap che indichi il grado di gravità, una prescrizione dalle autorità competenti e del medico d’assistenza. Nel caso l’immunodepressione sia legata a terapie oncologiche: il verbale senza connotazione di gravità, il grado di rischio legato all’immunodepressione o a terapie oncologiche, la prescrizione delle autorità competenti e del medico.
Il successivo articolo disciplina l’accumulo di indennità e chiarisce un dubbio che molti disabili avevano dopo la pubblicazione del decreto Cura Italia: a chi spetta l’assegno ordinario di invalidità può usufruire comunque dei 600 euro di bonus.
L’articolo 87 è dedicato al REM, il Reddito di Emergenza, erogato dall’INPS e riconosciuto per le famiglie che al momento della presentazione della domanda sono residenti in Italia, hanno avuto un reddito familiare inferiore al REM spettante, hanno un patrimonio familiare per il 2019 inferiore ai 15mila euro.
Il REM non è compatibile se nella famiglia uno dei componenti ha percepito o percepisce una delle indennità previste nei decreti precedenti al DL Rilancio, è incompatibile con il reddito di cittadinanza, e non possono presentare la richiesta per il REM le persone che già hanno una pensione diretta o indiretta (per esempio la pensione di reversibilità).
Ogni quota del REM ammonta a 400 euro.
Infine, l’articolo 111 è il primo del già citato Titolo IV, dedicato alle famiglie e disabilità, e disciplina l’Assistenza e i servizi per la disabilità. Citati dal premier Giuseppe Conte, il DL Rilancio ha delle misure specifiche e dedicate alle persone con disabilità. Nel primo comma si legge l’aumento di 90 milioni del Fondo per le non autosufficienze di cui 20 milioni sono adibiti per la realizzazione di progetti per la vita indipendente. Il secondo comma aumenta le casse del Fondo Dopo di Noi incrementando le casse di 20 milioni. Il terzo istituisce un nuovo fondo ad hoc per le persone con disabilità: il Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità con l’obiettivo di garantire “una indennità agli enti gestori delle medesime strutture di cui al presente comma, nel limite di spesa di 40 milioni di euro per l'anno 2020”.
martedì 19 maggio 2020
Utilità: "Il cervello dei bambini #restaacasa: come stimolarlo quando l’esperienza e le modalità di apprendimento sono sempre più “digital”
Articolo ©capitalesalute.it
#restano a casa, insieme agli adulti, anche i bambini e i ragazzi. E cambiano, anche per loro, le modalità della didattica e del gioco.
Videolezioni, videogiochi, cartoni animati e film su tablet e in tv: i più piccoli e gli adolescenti trascorrono, per necessità di cose, molte ore in più “davanti ad uno schermo” da quando sono state sospese la frequentazione scolastica e le attività sportive.
Ma come coniugare le nuove abitudini imposte dalla pandemia con le necessità neurologiche dei bambini? In questo periodo, di “diversa” richiesta di attenzione, quali possono essere i benefici e i rischi per le loro capacità cognitive?
«In questo periodo l’utilizzo sempre più ampio delle tecnologie digitali, da parte di bambini e ragazzi, costituisce purtroppo la premessa di quello che potremmo definire un “deficit esperienziale” – spiega la Dr.ssa Isabella Villa, pediatra – «L’esperienza diretta della realtà e dei rapporti sociali viene in questo frangente sempre più massivamente sostituita con esperienze virtuali che, per quanto in grado di ricreare alcune situazioni nel dettaglio, risultano comunque limitate. Limitanti anche rispetto ad un corretto sviluppo neurologico, soprattutto nei bambini più piccoli, che fino a 6 anni crescono attraverso grosse modificazioni strutturali e cerebrali, età fino alla quale, a mio parere, sarebbe importante “resistere” di fronte alla tentazione di proporre soluzioni rapide di intrattenimento tecnologico quali la televisione e gli smartphone. Anche perché, aldilà di un rischio, ad oggi non misurabile ma già evidenziato purtroppo in diversi casi clinici, di esposizione nociva alle onde elettromagnetiche, l’altro importante rischio è che sostituendo le esperienze reali con quelle virtuali, i bambini e gli adolescenti di oggi, nativi digital, possano perdere completamente certe capacità e abilità legate ad una precedente modalità di apprendimento e di gioco, svincolata dalla tecnologia.
Quindi, se per gli adulti lo smart working può essere motivo di arricchimento a livello neurologico, perché ci porta a metabolizzare nuovi utilizzi della tecnologia accanto a modalità tradizionali già note, i nativi digitali, che hanno già un’esperienza completa e a 360° ed un uso disinvolto degli strumenti digital, perché li hanno vissuti fin dalla nascita, risultano carenti a livello di stimoli sensoriali non mediati. Toccare il muso di un cavallo, ascoltarne il nitrito, montare in sella e percepire l’odore del fieno, sono esperienze dirette che costituiscono un patrimonio di stimoli neurologici impossibile da ricreare e sostituire attraverso la realtà virtuale.
Oltre a questa perdita di sensorialità rispetto ai contatti diretti, l’altro grande pericolo, soprattutto per gli adolescenti, è l’isolamento, che può assumere caratteri patologici rispetto alle modalità sostitutive dei rapporti sociali di tipo tradizionale.
Ecco perché le parole chiave da adottare in questo momento dovrebbero essere rassicurazione e coinvolgimento.
Ora è più che mai importante “rassicurare” i figli, che risentono più di tutti delle tensioni dei genitori, preoccupati per l’emergenza e per le conseguenze economiche a cui andremo incontro e provati da settimane di permanenza tra le pareti domestiche. L’obiettivo deve essere quello di rafforzare il senso di unità e collaborazione tra le persone che compongono il nucleo famigliare, implementando le relazioni attraverso il coinvolgimento di tutti.
Alcuni consigli riguardano quindi la necessità di instaurare una nuova routine di abitudini “positive” anche dentro casa, ricreando modalità di apprendimento che, a partire dal gioco, e coinvolgendo tutta la famiglia, riescano ad interessare anche i più piccoli. I ragazzi in questo momento, per necessità non dipendenti dalla volontà di nessuno, si trovano infatti nella situazione di dover seguire lezioni registrate o in diretta, ma “mediate” da un tablet, in cui manca l’elemento umano e la possibilità di interagire con i compagni, e in cui l’attenzione tende a scendere ancora più precocemente, provano inoltre la noia di dover riempire spazi prima dedicati alle attività sportive e motorie, che avevano, tra le altre, anche la funzione di convogliare e far “scaricare” l’energia in eccesso e la tensione emotiva.
Per aiutare il cervello a far fronte in modo costruttivo alle aumentate richieste di utilizzo della tecnologia e di attenzione, può essere utile una supplementazione di acidi grassi essenziali. Infatti, è ormai noto come una dieta ricca di acidi grassi essenziali (Omega-3: EPA e DHA e Omega-6: GLA) sia di fondamentale importanza per un corretto sviluppo a livello neurologico, soprattutto durante l’infanzia, quando la crescita di organi e funzioni è massima.
Dai 4 agli 8 anni di vita, ad esempio, i bambini crescono in media del 25%! Per capire perché gli Acidi grassi sono così importanti per il cervello, occorre sapere che il 35% di questo organo è costituito da fosfolipidicontenenti proprio acidi grassi polinsaturi e che, in particolare, ne sono ricche le membrane dei neuroni, la cui integrità è necessaria per garantire una corretta trasmissione degli impulsi nervosi. Questi acidi grassi si definiscono essenziali perché non possono essere sintetizzati dall’organismo ed è necessario assumerli attraverso l’alimentazione. Le principali fonti dietetiche di DHA ed EPA sono i pesci grassi e l’olio di pesce, alimenti quasi mai graditi dai più piccoli, che al merluzzo e al salmone preferiscono sapori meno intensi e più zuccherini. La sfida sarà riuscire a proporli in ricette stuzzicanti a loro gradite, ma anche, avendone l’occasione perché abbiamo modo di cucinare ogni giorno i pasti, di modificare, attraverso la proposta di sapori nuovi e non elaborati, quelle abitudini alimentari che portano a problemi di salute sia in grandi che piccini. Una dieta “antinfiammatoria”, ricca di frutta e verdura e di acidi grassi, migliorerà il metabolismo, le difese immunitarie e l’efficienza neurologica di tutti.
Per i bambini inventiamo e pratichiamo ogni giorno l’ora di ginnastica: fare stretching insieme sarà divertente oltre che benefico. Allenarsi anche con i figli più grandi, in sedute più intense, sarà un momento di scambio reciproco. Facciamolo, se il tempo lo consente, sul balcone, oppure vicino ad una finestra aperta, godendo dei benefici della luce naturale, perché in questo modo faremo anche il pieno di Vitamina D, importantissima per la crescita delle ossa e per potenziare il sistema immunitario.
Coinvolgiamo i più piccoli nelle attività domestiche più semplici: apparecchiare e sparecchiare la tavola, lavare la frutta, aiutarci a cucinare e a fare piccoli interventi di giardinaggio. E mentre lo facciamo creiamo nuove modalità di apprendimento, sfruttando l’appeal ludico che questi momenti hanno sui bambini: contiamo le mele, diamo nome alle cose, creiamo insieme un racconto che poi proveranno a rappresentare attraverso disegni e parole, partendo dagli oggetti reali che usiamo e sono intorno a noi. Osserviamo le api, le foglie degli alberi, il cielo con le nuvole, e cerchiamo di capire come funzionano il mondo, la natura, come avvengono certi fenomeni fisici etc.
Interessiamoci, avendo più tempo a disposizione, degli argomenti affrontati nelle lezioni online dei figli più grandi, cercando di capire quali interessi hanno, come ragionano, cosa li rende insicuri, in un dialogo costruttivo per entrambi, condividendo quante più esperienze possibili: la lettura di uno stesso libro, la preparazione di una ricetta, la realizzazione, grazie ai mille tutorial disponibili in rete, di oggetti che potremo utilizzare insieme. Usiamo la tecnologia onnipresente come strumento per creare e rinforzare le relazioni e le esperienze reali, non come fine a se stessa. Saranno tutte occasioni importanti per apprendere e far funzionare il cervello, ma anche per stabilire legami ancora più profondi, senza rinunciare alla dimensione ludica.
Quando la pandemia terminerà, e torneremo a condividere meno spazi e tempi con i nostri figli, saranno per tutti ricordi bellissimi che ci porteremo dentro».
Categoria Didattica: Cambia una consonante
lunedì 18 maggio 2020
Divertimento: Cortometraggio “Pip (2018)“
Consigliato: per mostrare ai bambini che ciò che si impara a scuola è importante, ma che sono le nostre più intrinseche qualità e le nostre scelte a dirigere davvero la nostra vita
Utilità: L'importanza della attività motoria
sabato 16 maggio 2020
Ricetta: Pizzette furbe
Film: Dedicato al sorriso
Utilità: Come stimolare i ragazzi e aiutarli a dedicarsi alle attività proposte con maggiore voglia, serenità e concentrazione? Ecco alcuni suggerimenti!
Le attività possono rappresentare un tasto dolente per mamme e figli, eppure, se affrontati nel modo giusto, diventano un momento utile e formativo, che insegnerà loro la gestione del tempo, l'organizzazione e l'importanza dell'impegno e della costanza per raggiungere successi e risultati sperati.
Ma quali sono le regole d'oro per permettere a mamme e bambini di gestire al meglio le attività a casa e vivere in piena serenità i pomeriggi
1. Scegli il momento giusto!
È bene lasciare loro il tempo di ricaricarsi e svagarsi un po'. Ecco perché è sconsigliato spingerli a dedicarsi a delle attività impegnative subito dopo il pranzo. Questo è infatti il momento peggiore perché il corpo è impegnato nella digestione e può accusare una certa stanchezza: lasciateli giocare o guardare un po' di TV, dando loro modo di riposarsi, liberare la mente e ricaricarsi per affrontare poi le attività proposte con più energia, concentrazione e voglia di fare.
Non solo, se ci sono cartoni che amano in modo particolare, appuntamenti imperdibili, lezioni di musica o attività sportive, aiutateli ad organizzare il loro tempo in modo che possano evitare di saltarli. Spesso, sapere che li attende un impegno bello, può spingerli a rimettersi al lavoro con più voglia e impegno proprio in vista dell'appuntamento che li aspetta! Potranno così imparare ad organizzare il proprio tempo, evitando di perderlo in maniera inutile, un insegnamento prezioso di cui faranno tesoro per tutta la vita.
2. Alla larga dalle distrazioni!
Assicurati che durante il momento delle attività, non ci siano distrazioni a portata di mano. Tienili alla larga da cellulari, iPad e videogiochi, spegni il televisore e libera la scivania da tutto ciò che non serve e che potrebbe far vacillare la loro concentrazione
3. Adibisci un luogo adatto per il momento dei compiti
Oltre a evitare distrazioni, è bene anche dedicare un luogo specifico della casa, fornito di tutto il necessario, per permettere di concentrarsi adeguatamente, avendo tutto a disposizione. L'ideale sarebbe riservare uno spazio comodo e non troppo piccolo nella sua cameretta, così che possa dedicarsi alle attività, in un'atmosfera silenziosa e tranquilla.
Una bella scrivania fornita di tutti i comfort è infatti l'ambiente ideale per indurre i ragazzi a concentrarsi e stimolarne il desiderio di fare le attività con serenità, senza considerarli una vera tortura.
4. Sì alle pause
Come anticipato, non ha alcun senso forzarli a stare sempre seduti. Anzi, molto spesso, circoscrivere il tempo delle attività può spingere ragazzi a trovare maggiore concentrazione e voglia di fare, proprio perché sono consapevoli che dopo poco si potranno dedicare anche ad altro.
Ecco perché, oltre a rispettare i loro ritmi, è necessario far fare delle pause strategiche, così che possano evitare di perdere la concentrazione, ritrovandosi con il naso all'insù a pensare a tutto fuorché a quello che stanno facendo. Alternare momenti di lavoro a momenti di pausa garantisce infatti un apprendimento migliore e un rendimento più efficace.
5. Rendilo indipendente!
Non aiutarlo nel momento delle attività, fallo solo se te lo chiede lui esplicitamente. fallo solo le prime volte così che lui possa capire come gestire al meglio il suo tempo, magari creando insieme un piccolo schemino con le cose da fare nel pomeriggio.
Poi, rendilo indipendente e permettigli di organizzarsi, sperimentare Stai nelle vicinanze, in modo da intervenire se avesse bisogno di aiuto ma aiutalo a trovare la soluzione, mettendoti quasi al suo livello, così da stimolarne la curiosità e l'attitudine al ragionamento . Si tratta di una mossa importantissima perché oltre a renderlo autonomo, contribuisci a infondere in lui fiducia e autostima, rendendolo un futuro adulto maturo, sicuro e più consapevole.
6. Utilizza il rinforzo positivo
Magazine 9
In questo numero curiosità consigli e previsioni per le prossime feste natalizie https://read.bookcreator.com/TwikkmYF6kbo6mCosWglJ2kBKzP2...