Si sente tanto parlare di progetto di vita sapete bene di cosa si tratta? facciamo chiarezza
L’articolo 14 della Legge 328/2000 ha introdotto la presa in carico globale della persona con disabilità attraverso progetti individualizzati. E’ uno dei primi testi normativi che hanno portato i servizi a centralizzare le proprie azioni e interventi sulle persone.
Anche il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 febbraio 2001, all’art. 2, riprende la necessità di programmare le prestazioni sociosanitarie e le azioni di protezione sociale sulla base di progetti personalizzati redatti in base a valutazioni multidimensionali.
La persona non è più solo l’oggetto del sistema di prestazioni e risposte, ma diventa anche soggetto che collabora, partecipa e sceglie il suo percorso di vita, anche quando la sua fragilità fisica o comportamentale non la facilita.
Ancora oggi, anche se si parla di progetto di vita, ci si scontra con una parcellizzazione di interventi, pensando al qui e ora, senza porsi il pensiero della vita futura e adulta.
L’obiettivo di chi ha in carico la persona con disabilità deve essere quello di aiutare l’interessato a pensarsi in una dimensione completa, in continuo cambiamento, ponendosi obiettivi di crescita a partire dalla proprie caratteristiche, dai propri bisogni, dai propri ambienti di vita e dalle proprie risorse personali.
Come costruire un Progetto di Vita?
Nella sua definizione e realizzazione, il Progetto di Vita diviene così un processo dinamico capace di adattarsi alle necessità delle persone che mutano nelle diverse fasi della vita, garantendo continuità nei processi. La sua costruzione non è mai fatta da una persona sola. E’ frutto di un’interazione fra più persone: la persona con disabilità, la sua famiglia e chi l’ha in carico. Avremmo perciò aspetti espressi, aspetti rilevati e condivisi.
L’elaborazione di progetto di vita spinge a conoscere la storia di vita della persona e ad individuarne la fragilità, i bisogni e le priorità in questo momento. Ci porta a riconoscere capacità, abilità, interessi che potrebbero o dovrebbero essere sviluppati.
La nostra quotidianità porta a dare per scontato tante necessità, tanti aspetti, interessi che spesso non riconosciamo come bisogni. Dal punto di vista delle persone con disabilità, il fatto di convivere con i genitori conduce spesso ad escludere alcuni aspetti di vita adulta come, per esempio, il riordino/pulizia della casa, fare il bucato, la spesa, i trasporti, avere un amico con cui chiacchierare, leggere insieme un libro, uscire per una passeggiata o essere accompagnati a scuola o al lavoro.
Abbiamo fatto una ricerca per voi e abbiamo trovato alcune linee guida che potrebbero esservi di aiuto per capire meglio e prendere degli spunti
Buona Lettura !!!!!
https://welforum.it/wp-content/uploads/2019/01/ComuneParma_Linee-indirizzo-progetti-di-vita_2018.pdf
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